La luna e Giovanni XXIII

Non ero ancora nata quando, nell’anno 1962, papa Giovanni XXIII diede inizio al Concilio Ecumenico Vaticano II, un evento straordinario che ha segnato l’apertura della Chiesa cattolica verso il mondo moderno. A questo avvenimento eccezionale rimane associata l’immagine emblematica, in bianco e nero, del papa buono che dice di dare una carezza ai bambini tornando a casa.

Intorno alla metà degli anni Settanta, un po’ di anni dopo, quindi, mentre io ero ancora piccina, quella stessa immagine in bianco e nero di papa Giovanni XXIII trasmessa alla Tv di lui che parlava dalla finestra del palazzo Apostolico, catturava la mia attenzione, soprattutto quelle parole, pronunciate come un padre che si rivolge alla propria famiglia, non si possono dimenticare. Termini inseriti all’interno di una frase più ampia:

“Si direbbe che persino la luna si è affrettata stasera. Osservatela in alto, a guardare questo spettacolo. […] Tornando a casa, troverete i bambini. Date loro una carezza e dite: <<Questa è la carezza del Papa>>. Troverete forse qualche lacrima da asciugare. Abbiate per chi soffre una parola di conforto.”

Questa frase di papa Giovanni XXIII, rimasta nella memoria storica collettiva del nostro paese e del mondo, grazie al fatto di essere stata pronunciata con parole semplici, provenienti direttamente dal cuore del Santo Padre, è inserita nella parte iniziale del discorso tenuto da egli stesso, giovedì 11 ottobre 1962, ai fedeli partecipanti alla fiaccolata augurale per l’inizio del Concilio Ecumenico Vaticano II. Tale pronunciamento è detto anche Discorso della luna, poiché nelle primissime righe il papa cita la luna. Sì, proprio la luna, chiamata non solo a testimoniare la presenza di un gran numero di persone nella piazza della Città del Vaticano, ma come sostegno unico dello stesso papa. Una luna solo in apparenza fissa ed immobile, ma complemento indispensabile per quel momento storico di cambiamento e di apertura della Chiesa verso il mondo moderno, senza di lei non sarebbe stato lo stesso avvenimento.

D’ora in avanti guarderemo quel filmato con occhi diversi, perché, quella sera, insieme al papa e alla folla presente, c’era anche lei, la luna, l’amica speciale di tutti.

Fabiola Rizzi

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