Nebbia

Il sole tramonta leggero
in questa giornata d’inverno.
Una debole foschia
appare questa sera,
segno indiscutibile
che arriverai tu, nebbia.
Il nero cielo diventa grigio scuro
e le luci si perdono dentro di te.
Il silenzio con te è ancora più forte,
e ogni rumore ancora più sordo.
Ci avvolgi completamente,
ci bagni il viso e i capelli,
ci penetri la pelle e le ossa,
e più giù, fino a raggiungere
il rosso cuore,
dove non giungerà
una temuta tristezza,
ma sensazioni avviluppanti,
perché sei bianca, fine, rarefatta.
Il tempo non scorre veloce,
si dilata nella tua energia,
nella tua delicatezza,
e i pensieri prendono la forma
di cari ricordi
di un tempo passato.
Gli alberi
piangono con te,
è vero,
ma le lacrime
si trasformano
in ghiaccio sottile,
nelle fredda notte,
e, con la luce del giorno,
i cristalli brillano
come diamanti.
Sei un muro bianco
e infinito
nella luce del mattino.
Sembra che tu
non te ne voglia andare mai,
come se la fredda terra
fosse una sorella,
che non vuole
lasciarti ritornare
da dove sei venuta.
Il sole ritorna,
e tu te ne vai,
mentre il vento
asciuga le lacrime
degli alberi,
prima che tocchino
la terra spogliata
dai colorati fiori.
Fabiola Rizzi

Ho appena letto NEBBIA.
È….?…bellissima! Complimenti Fabiola!?
Grazie, Giuseppe, il tuo commento mi stimola a scrivere sempre meglio! Buona serata.